Il lavoro di tesi, inserito all’interno di un corso di Laurea specialistica in Pianificazione della Città e del Territorio, partendo dalla considerazione che il patrimonio terrazzato rappresenta una risorsa importante per la comunità, si è misurato con una drammatica carenza di documentazione e informazioni sul patrimonio terrazzato del Canale di Brenta. Obiettivi fondamentali di tale lavoro sono stati quindi: il censimento e la mappatura della reale estensione della superficie terrazzata e dei muri a secco, la comprensione delle sue caratteristiche e funzioni, il riconoscimento di regole per una loro corretta gestione e salvaguardia.
Questa ricerca di regole ha preso le mosse dalla scelta di quattro microaree corrispondenti a quattro situazioni significative dal punto di vista delle problematiche presenti e degli orientamenti da esse suggeriti: Solagna - area terrazzata in cui la dispersione insediativa rappresenta allo stesso tempo problema e risorsa; Mattieti - nella quale il problema dell’abbandono viene affrontato attraverso il recupero di un nucleo e la riattivazione di un’agricoltura di qualità; Costa - in cui lo studio della correlazione tra versante terrazzato e rischio idrogeologico consiglia buone ‘regole’, innovative o recuperate dalla cultura materiale; aree di mezza costa - “terzo paesaggio”, che non definiscono un luogo preciso, ma, partendo da alcune riflessioni del paesaggista francese Gilles Clement, suggeriscono un cambiamento di senso verso alcuni dei territori abbandonati.